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"Con questa Raccolta, Maurizio Brescia diviene araldo, messaggero del tempo che è stato, di ciò che noi ricordiamo, a stento, tramite i resoconti dei padri, talvolta dei nonni, e che i nostri figli non immaginano. La sua scrittura non indugia sullo scavo interiore, tratteggia schizzi, così vividi, che sembrano saltare fuori dal libro. Sembra attingere al laboratorio verista, con racconti come 'Una storia di Bresso', 'Eroe per caso', 'La Rosina delle Groane', che echeggiano il Verga delle migliori novelle, ma v'è in lui qualcosa di accattivante, suadente e pudico, che lo colloca in un neo-realismo moderno e innovativo." (Dalla prefazione di Maria Rizzi)